Durante l’elaborazione fotogrammetrica, gran parte dei software presenti sul mercato consentono l’adozione di maschere.
Queste maschere consentono di definire delle porzioni fotografiche da ignorare nei calcoli del programma.
Per intenderci, se nelle immagini di una campagna di rilievo fotografico compaiono persone o autoveicoli in movimento, ad esempio, gli algoritmi SfM avranno difficoltà nella risoluzione della scena, proprio a causa del movimento che tali oggetti hanno durante le riprese (ricordiamo che, nella maggior parte delle configurazioni di ripresa, i software fotogrammetrici si basano sulla deduzione geometrica della posizione della camera rispetto ad una scena statica).
Oltre al movimento di soggetti, ci sono particolari materiali che per loro proprietà frenel comportano condizioni riflessive o di trasparenza che cambiano in base all’angolo di ripresa (ad. esempio materiali metallici, vetrature, plastiche lucide) e che quindi portano a potenziali problemi di risoluzione fotogrammetrica.
Per tutte queste ragioni, può essere utile ignorare, mascherare, delle porzioni fotografiche, andando a migliorare e facilitare i risultati dell’elaborazione fotogrammetrica.
Per creare queste maschere, i programmi fotogrammetrici offrono alcuni semplici comandi di selezione, lasciando all’utente l’onere di operare questo partizionamento manualmente per ciascuna immagine coinvolta.
In alternativa, alcuni programmi consentono anche il caricamento delle maschere tramite appositi file esterni, opportunamente realizzati tramite una logica binaria (solitamente i pixel sono identificati con colori bianco e nero).
Questo approccio ha il vantaggio di consentire l’utilizzo di specifici software di fotoritocco che, per loro natura, offrono maggiori comandi di selezione che si basano su regole di contrasto o similitudine tonale o cromatica.
In questo tutorial, mostro il flusso di lavoro per creare, all’interno di Adobe Photoshop, delle maschere che vengono salvate nel canale alpha dell’immagine stessa, andando a sfruttare alcuni specifici comandi di selezione semi-automatizzata presenti all’interno del programma Adobe.
Infine, all’interno di Metashape, ci occuperemo di fare leggere e assegnare automaticamente i canali alpha di ciascuna immagine caricata, facendole interpretare come maschere.