Dal BIM alla Realtà Virtuale. Ormai da diversi anni, molti produttori stanno sviluppando plugin o software esterni che consentono una più o meno facile trasposizione di progetti BIM all’interno di scenari virtuali interattivi.
Alcuni plugin, fra cui (Revizto, 3D Repo, IrisVR e Tridify ) si basano proprio sul famoso ambiente di sviluppo game-based Unity.
La sfida che si pone in questo momento è riuscire ad integrare nella fase di esportazione di un progetto BIM sia delle geometrie con topologia (suddivisione poligonale delle mesh) coerente con i requisiti di fruibilità virtuale e sia la conservazione e trasposizione delle informazioni e dei metadati presenti nel modello, in modo da poterne usufruire in fase di simulazione.
E’ proprio questo il tassello mancante agli attuali workflow implementati da vari vendor. Ormai riusciamo con pochi click ad esportare e rendere interattivo un modello 3D, integrando asset tridimensionali fotorealistici, materiali simulativi ed illuminazione realistica, ma non abbiamo ancora la possibilità di offrire tali vantaggi in termini informativi.
A tale scopo, nel 2018, Autodesk e Unity hanno annunciato un accordo strategico con l’obiettivo di rendere più libero il flusso di dati tra alcuni prodotti Autodesk selezionati e la piattaforma di sviluppo 3D in tempo reale di Unity. Questo ha consentito agli sviluppatori di Unity di accedere a risorse ed interfacce più dettagliate rispetto alle API standard di Revit, riuscendo a sviluppare un’applicazione plugin che promette un’ottima integrazione in tale senso.
Si chiama Unity Reflect e attualmente è in fase di Beta testing.
Oltre a consentire l’aggiornamento in tempo-reale del progetto fra Revit e Unity, questa applicazione si differenzia rispetto ad altri software similari, proprio per l’integrazione informativa con gli elementi di Revit.
Riuscire a parzializzare in modo semantico un modello all’interno di Unity, apre ad infinite possibilità di fruizione e programmazione in termini ontologici.
Ovviamente, il processo di trasposizione fra ambiente Autodesk e Unity, prevede dei passaggi di ottimizzazione che possono richiedere, a seconda della complessità del progetto, anche svariati minuti.
Leggendo le varie descrizioni e recensioni sull’ambiente Unity Reflect, pare che manchi ancora il supporto bidirezionale (ovvero la possibilità di effettuare delle modifiche all’interno della simulazione in Unity e vederle applicate all’interno di Revit) ma, a quanto parte, è una possibilità che lo sviluppatore al momento esclude.
Non bisogna con questo immaginare però Unity Reflect come un semplice “visualizzatore” condiviso, perchè la possibilità di accedere a tutte le informazioni legati agli oggetti 3D porta possibilità di programmazione interattiva a livelli insperati.
Non ci resta che attendere ed assistere all’evoluzione di questo interessantissimo software.